Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme
con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è
tra mille mattini freschi di biciclette
mille più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me
io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via
e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore
larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia
io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello
col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
e dentro a un senso di inutilità...
e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore, vedrai
io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'è al mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
anche tu un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore vedrai
e una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita
ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che non è finita
cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore
che ci fa cantare e amare sempre più perché domani sia migliore, perché domani tu strada facendo vedrai
Rosa gialla rosa di rame,
mai ballato così a lungo
sopra il filo della notte, sulle pietre del giorno.
Io suonatore di chitarra, io suonatore di mandolino,
alla fine siamo caduti sopra il fieno.
Persa per molto, persa per poco,
presa sul serio, presa per gioco,
non c'è stato molto da dire o da pensare;
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera,
spettinata da tutti i venti della sera.
E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia,
signora libertà, signorina anarchia:
così preziosa come il vino, così gratis come la tristezza,
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
Ti ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo,
presa in trappola da un tailleur grigio fumo,
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino:
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.
Ma se ti tagliassero a pezzetti,
il vento li raccoglierebbe;
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna, la luna, tesserebbe i capelli e il viso,
e il polline di un Dio,
di un Dio, il sorriso.
Furto stupro ratto putrido fetido sequestro
Aggettivo sdrucciolo in "U"
Cupa curva dell'occulto
È il culo del mondo questo posto
Crimine stupido, criminale solo
Sostantivo comune, il frutto spurio riluce
Alla sott'ombra disumana dei linciatori
Questo paese triste
Nell'epoca più sporca
Composto e decomposto
Da gruppi di linciatori